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INDUSTRIA
Settore dell'economia in cui la produzione di merci avviene tramite la trasformazione di materie prime tratte dal mondo naturale. L'industria (denominata anche settore secondario) si distingue perciò sia dall'agricoltura (settore primario) che dai servizi (settore terziario), per il motivo che in questi due rami di attività non si verifica una modifica qualitativa dei prodotti che vengono trattati. Nel linguaggio corrente, e spesso anche in quello degli storici, il termine è anche utilizzato per indicare la semplice azienda in cui il lavoro viene svolto tramite macchinari e quindi la moderna fabbrica.

TRE TIPI DI INDUSTRIA. Non vi è affatto accordo sul significato del termine. Alcuni storici hanno ritenuto in passato, e altri ritengono ancora, che per industria si debba intendere l'insieme delle attività svolte con l'ausilio di macchine all'interno di edifici specializzati, le fabbriche, da lavoratori espropriati dei mezzi di produzione e in conflitto con gli imprenditori. Accettando questa definizione, è evidente che l'industria non esisteva prima della rivoluzione industriale. Altri hanno preferito, di conseguenza, limitare l'uso del termine al mondo contemporaneo e all'economia capitalistica servendosi invece, per le epoche precedenti, di espressioni come "produzione extragricola", oppure di parole come manifattura o artigianato. Se intendiamo invece l'industria come il settore della trasformazione, allora è sempre esistita, anche prima della nascita dell'agricoltura. Rientrano infatti nel settore dell'industria attività come la costruzione di armi, anche le più rudimentali, di abiti, di abitazioni ecc.; di queste attività vi è traccia in ogni epoca storica. Tre sembrano essere i tipi di organizzazione ricorrenti che il settore industriale assunse nel corso della storia, pur nell'enorme complessità delle forme specifiche presenti in ogni area e in ogni epoca: l'industria domestica, l'artigianato e l'industria accentrata. Per industria domestica (da distinguere dall'industria a domicilio) s'intende la produzione di utensili, articoli d'abbigliamento e beni alimentari da parte dei membri della famiglia per la copertura del fabbisogno familiare. Si tratta, insomma, della produzione industriale per autoconsumo. Le produzioni che tendevano ad assumere con maggiore frequenza questo tipo di organizzazione erano innanzitutto quelle alimentari: la macinazione del frumento (attività casalinga, prima della comparsa del mulino e del mugnaio come artigiano specializzato), la cottura del pane, la frangitura delle olive e la preparazione del burro, del vino, della birra. Molto spesso venne considerato lavoro domestico anche la costruzione dell'abitazione stessa. Fra i più importanti articoli dell'industria domestica vi erano anche i tessili. L'industria domestica non era praticata soltanto dalle famiglie più modeste, ma anche da quelle più agiate, dalla nobiltà, con la differenza che in queste l'attività industriale veniva spesso eseguita con l'ausilio di personale esterno come schiavi, servi della gleba o servitori domestici. Il tipo di organizzazione dell'artigianato si presenta quando un'attività di trasformazione ha assunto caratteristiche di difficoltà tali da non poter essere svolta per opera di individui non specializzati. In ogni villaggio si distinsero così, dalla grande maggioranza degli agricoltori, quei lavoratori che si dedicavano prevalentemente, e più spesso esclusivamente, a una attività industriale. Fra i più antichi artigiani si possono annoverare i lavoratori dei metalli, i fabbri, proprio in conseguenza della complessità che le operazioni sui metalli presentarono sin dagli inizi. In tutte le civiltà e in tutte le epoche al gruppo degli artigiani (spesso erano anche donne, in particolare nel settore dei tessili) appartennero lavoratori come mugnai, sarti, tessitori, muratori ecc. Furono caratteristiche di questo tipo di organizzazione l'unione nella figura dell'artigiano delle due attività, produzione e commercializzazione delle merci realizzate, la proprietà degli strumenti di produzione, la frequente esistenza di organizzazioni di mestiere (corporazioni) che riunivano gli appartenenti a un determinato ramo di attività. Un caso particolare e più evoluto, che rientra però nel sistema artigianale, è quello dell'industria a domicilio, in cui si ha la separazione delle due funzioni, lavorativa e commerciale.

MANIFATTURA E FABBRICA. Anche la terza forma di organizzazione industriale (quella dell'industria accentrata) è esistita in ogni epoca storica. Si presenta quando vengono riuniti sotto una stessa direzione centrale lavoratori che operano fianco a fianco in numero basso oppure elevato, con strumenti più o meno perfezionati. Appartengono a questo tipo il lavoro minerario, con schiavi o con lavoratori salariati, l'attività edilizia, la costruzione di navi, l'attività delle aziende di palazzo (presenti in molti imperi del passato), la manifattura concentrata e naturalmente la fabbrica moderna che si affermò con la rivoluzione industriale. I tre tipi di organizzazione descritti non sono gradi successivi; compaiono infatti nelle varie epoche, l'uno accanto all'altro con differente importanza. Il processo dell'industrializzazione comportò però la quasi totale scomparsa dell'industria domestica, la riduzione del peso dell'artigianato e l'affermazione della fabbrica. Nonostante le diverse forme di organizzazione, in tutte le civiltà del passato l'industria ebbe sempre un peso relativamente limitato rispetto all'agricoltura. Sino alla fine del Settecento il numero degli addetti superò raramente il 20 per cento della popolazione. Anche il prodotto realizzato si mantenne basso. Con la rivoluzione industriale e con i diversi processi d'industrializzazione successivi, l'industria balzò in primo piano fino a diventare il fondamento della vita economica. Solo l'allargamento del settore dei servizi comportò, in numerosi paesi sviluppati, un suo arretramento in termini relativi.

P. Malanima


G. Unwin, Industrial organization, Cass, Londra 1904; J. Nef, L'origine della civiltà industriale, Giuffrè, Milano 1968; P. Kriedte, H. Medick, J. Schlumbohm, L'industrializzazione prima dell'industrializzazione, Il Mulino, Bologna 1984.
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